Quando pensiamo alla salute sessuale delle donne probabilmente la prima figura professionale che ci viene in mente è quella del ginecologo.
Sebbene le visite ginecologiche siano importanti per la salute intima delle donne (soprattutto quando inizia l’attività sessuale), il ginecologo non è l’unico professionista che si prende cura della salute femminile.
L’ostetrica è infatti un mestiere antichissimo che – con il passare dei secoli – si è molto evoluto; ora l’ostetrica non è più solo colei che accompagna la partoriente e la aiuta nella varie fasi del parto, ma è anche una figura in grado – tra le altre cose – di:
- riconoscere eventuali patologie dell’apparato riproduttore
- informare riguardo a esami di screening e prevenzione
- educare riguardo a contraccezione e malattie sessualmente trasmissibili
- preparare le ragazze all’arrivo del menarca e alla conoscenza del proprio corpo
Per capire cosa fa un’ostetrica e di come il suo importante lavoro possa fare la differenza nelle varie fasi della vita di una donna abbiamo intervistato Barbara Colombo, ostetrica presso il Centro Diagnostico Italiano a Milano e presso il Centro il Melograno di Vimercate (MB).
Buona lettura!
1) Ciao Barbara! Di solito quando si pensa all’ostetrica si pensa alle donne in gravidanza. Perché è una figura importante per le donne in generale, al di là della gravidanza?
E’ vero, la figura dell’ostetrica è molto conosciuta dalle donne in gravidanza, soprattutto al momento del parto. In realtà la formazione dell’ostetrica non riguarda solo questi importantissimi momenti; siamo infatti considerate “le specialiste della salute femminile” poiché ci occupiamo della fisiologia della donna dalla nascita in avanti.
2) Quali sono le tappe della vita di una donna in cui può essere utile l’appoggio di un’ostetrica?
E’ difficile individuare tappe precise, ma posso provare a schematizzare i tre momenti principali che, però, avvengono in un lasso di tempo molto ampio.
1) Adolescenza: è il momento del cambiamento del corpo e della scoperta di Sé e dell’altro.
Essere a fianco delle ragazze è molto importante anche in termini di contraccezione e prevenzione delle malattie.
2) Percorso nascita: parte dal concepimento e si conclude 6-9 mesi dopo il parto.
3) Menopausa: i cambiamenti del corpo sono conosciuti, ma non così tanto conosciute sono le problematiche legate a questo momento di passaggio e gli importantissimi esami di prevenzione.
3) Quali sono le principali ragioni per le quali le donne (non in gravidanza) ricorrono all’ostetrica?
Per mia esperienza personale negli ultimi anni c’è stata una bella riscoperta del ruolo dell’ostetrica da parte di donne non in gravidanza e non neo-mamme.
Lavoro moltissimo con le adolescenti, spiegando loro i diversi metodi contraccettivi.
In generale lavoro con le donne per la prevenzione dei tumori femminili (collo dell’utero) e la diagnosi delle patologie genitali.
Sempre più donne, e questo mi rende particolarmente felice, si rivolgono a me anche per ciò che riguarda la salute del pavimento pelvico indipendentemente dal fatto che abbiano sintomatologie associate ad esso.
4) Un’ostetrica è in grado di riconoscere possibili patologie o anomalie dell’apparato riproduttore?
Certamente, essendo noi le professioniste formate sulla fisiologia e sul benessere dell’apparato riproduttore siamo in grado di capire quando qualcosa è fisiologico, e quando invece non lo è.
Questo ad esempio significa riuscire a riconoscere infezioni, leggere referti di esami diagnostici ed indirizzare in questo caso al professionista medico che possa trattare queste patologie o anomalie.
5) Nel caso di avere problemi o dubbi riguardo al ciclo mestruale, l’ostetrica può essere d’appoggio?
Anche in questo caso, sì. Vorrei precisare una cosa importante: i dubbi che riguardano il ciclo mestruale non sono solo a carico delle adolescenti appena entrate nella fase della pubertà o delle donne che si avvicinano alla menopausa.
Ci possono essere situazioni durante tutto il ciclo di vita femminile che ci fanno sorgere dubbi e domande in merito al ciclo: come varia, perché varia, che cosa accade nelle sue diverse fasi, perché può essere o meno doloroso e così via.
L’ostetrica può fornire tutte le conoscenze alla donna per riconoscere lei stessa cosa sia fisiologico e cosa invece necessiti di un approfondimento maggiore.
6) L’ostetrica è in grado di dare consigli sui migliori metodi anticoncezionali in base all’età e alle esigenze di ogni donna?
Direi che questo è un aspetto fondamentale.
Innanzitutto ci basiamo sull’ascolto di ciò che le donne ci dicono; capire le esigenze di ogni donna è uno dei capisaldi del mio lavoro.
Questo ovviamente implica un’ottima conoscenza dei vari metodi contraccettivi e del loro utilizzo.
Devo ammettere che in merito alla contraccezione poche donne, al di là del periodo adolescenziale, chiedono consigli.
7) Ci si può rivolgere all’ostetrica per problematiche legate alla sfera sessuale (conoscenza del proprio corpo, problemi durante i rapporti, etc.)?
Sì, ma voglio precisare che la formazione ostetrica non è una formazione da sessuologa.
Insieme si può fare la conoscenza del proprio corpo e del suo funzionamento, si può parlare delle diverse problematiche e cercare di capirne le origini fisiche e non, risolverne alcune legate ad esempio a problemi pelvi-perineali.
Per tutto ciò che riguarda il trattamento farmacologico o problematiche di natura relazionale però esistono altri professionisti che se ne occupano e a cui l’ostetrica può sicuramente inviare donne e coppie che ne sentono il bisogno.
8) Secondo te sarebbe utile per le ragazzine che non hanno ancora avuto il menarca uno o più incontri con un’ostetrica per poter chiarire eventuali dubbi e arrivare preparate e consapevoli a un momento che ancora troppe volte prende le giovani donne alle sprovvista?
È una bellissima domanda che mi aiuta a partire con una riflessione: io sono assolutamente fautrice dell’educazione al corpo a scuola, ma già nelle scuole primarie.
Sapere come funzioniamo, maschi e femmine, ci aiuta non solo a non essere prese alla sprovvista al momento dell’arrivo del menarca ma anche a non aver paura di ciò che accade e, in parte, anche a mantenere quel grado di fiducia in noi stesse che spesso nel cambiamento adolescenziale tende a vacillare.
9) Secondo la tua esperienza, come ti sembra l’educazione mestruale nel nostro Paese?
Devo purtroppo dire che nella realtà in cui opero non siamo assolutamente ad un buon punto.
Il ciclo mestruale e lo sviluppo sono ancora tematiche tabù in molte famiglie e in molte scuole.
Spesso alle ragazzine vengono fornite tutte le informazioni tramite libri, riviste, siti, ma a mio parere il confronto con una persona, il poter parlare con i genitori e con esperti resta uno dei punti più importanti per consentire una maggiore consapevolezza e serenità su noi stesse.
10) In Italia c’è consapevolezza sull’importanza della salute sessuale delle donne o c’è ancora tanta strada da fare?
C’è ancora tantissima strada da fare, le donne stesse non si conoscono, non conoscono il loro funzionamento e ancora meno ne parlano tra loro o con professionisti.
È come se ci fosse un estremo pudore legato al giudizio che la società può avere di donne che si sentono libere di parlare di sessualità, benessere, contraccezione.
È invece molto importante parlarne, perché non è vero che le cose vanno sempre a gonfie vele: ci sono dei momenti in cui qualcosa non ci torna o non ci fa sentire bene.
Parlarne ed affrontare il problema spesso aiuta a risolvere difficoltà molto piccole che – se trascurate – diventerebbero molto molto grandi.
Quindi, donne, non è necessario raccontare a tutti cosa vi sta accadendo, sapete però che avete una figura professionale che può starvi accanto e aiutarvi anche in questo percorso: l’ostetrica.
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Come accade con le mestruazioni e il ciclo mestruale, anche parlare di salute sessuale e sessualità nella donna spesso è ancora tabù: è solo rompendo questo circolo vizioso di vergogna che noi donne potremo finalmente sentirci libere di parlare di ciò che accade al nostro corpo e di informarci da professionisti competenti come, ad esempio, le ostetriche.
Chi volesse contattare Barbara può farlo attraverso la sua scheda sul sito dell’Associazione Il Melograno, dove è presente anche una sua bio per conoscere ancora meglio chi è e cosa fa!